martedì 17 settembre 2013

[...] Oggi cose simili non sarebbero potute accedere. Oggi la paura, l'odio e il dolore c'erano ancora, ma non esistevano più pene profonde e complesse, ne la dignità data dall'emozione. [...] cit. George Orwell - 1984

ODIO, RISENTIMENTO, RANCORE, VERGOGNA, PAURA. Queste parole descrivono molti sentimenti che l'essere umano prova nell'arco della sua esistenza. La nostra mente ci spinge a odiare o allontanare l'altro, come se fossimo ossessionati da un nemico immaginario che ci devasta esistenza. Noi in ogni modo dobbiamo difenderci.
Spesso ho provato queste sensazioni ritrovandomi in un turbine di rancore circondato da timore e vergogna. Sono consapevole che questa insicurezza fa risalire solo i lati negativi della mia personalità, spesso mi sento quasi difettosa o annebbiata da questa nera paura che vuole mantenere tutto immutato. Quelle parole hanno accompagnato la mia crescita e tuttora mi assistono giorno e notte: un circolo vizioso che gira ininterrotto da anni.

Dov'è la voglia di speranza, la forza di volontà e la voglia di agire e di reagire? Il futuro mi terrorizza, il presento non mi soddisfa e il passato lo invidio. Come dice una persona cara: "dovremmo accontentarci di quello che abbiamo oggi, perché il domani adesso non esiste". La paura è il sentimento che più condiziona la mia esistenza: la paura dell'abbandono, la paura di non compiacere gl'altri, la paura di non fare abbastanza etc. E la mia mente viene assalita da pensieri irrazionali e folli senza controllo che culminano in un mal di testa o nervosismo generalizzato.


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